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Il pastore di Antona ed i suoi prodotti a base di latte di capra

 

A Massa Carrara, terra dell’alta Toscana e zona di passaggio tra Liguria ed Emilia Romagna, si trova il Colle d’ Antona. In questo piccolo borgo, ai piedi delle Alpi Apuane, il tempo sembra essersi fermato. Qui vive fin dalla nascita, Filippo Mannini, un giovane  che ha deciso di allevare capre e produrre prodotti alimentari. Filippo, dopo il diploma di maturità, ha deciso di fare il pastore immerso nella natura dedicandosi agli animali e portando avanti uno dei più antichi mestieri della Toscana.

 

Antona è un piccolo paese di montagna incastonato tra le Alpi Apuane con tanta storia da raccontare. Nel medioevo era un comune autonomo e nel 1600 fu dimora estiva dei Malaspina, nobile famiglia sovrana di Massa Carrara. In questo paese è possibile fare un autentico tuffo nel passato grazie anche alla visita di Casa Piccianti, luogo della memoria e museo della cultura locale a gestione privata. Un borgo che tiene strette le sue tradizioni tra il labirinto delle sue stradine e dei suoi vicoli e le mura delle case una accanto all’altra. Tra i saliscendi dei gradini delle scalinate si arriva alla Piazza principale, Piazza San Rocco, dove si respira la cultura popolare di questo scrigno di antiche memorie tra il verde della natura ed il profumo della storia si é trasportati in un tempo lontano dalla frenetica vita cittadina.

 

La scelta di Filippo

 

Dopo il diploma alberghiero, Filippo ha scelto di fare l’allevatore di circa cinquanta capre guidato dai valori in cui crede. La sua decisione non è stata improvvisata perché già la nonna materna ha sempre avuto le capre per passione e così anche i suoi genitori. Quindi è cresciuto tra gli animali e la natura della montagna.
L’attività di allevamento delle capre, non solo è una passione che gli é stata tramandata dalla sua famiglia da diverse generazioni, ma è anche stata la sua opportunità di fare un lavoro che rappresenta i valori in cui crede. Le capre ed i prodotti che produce contribuiscono a valorizzare la terra dov’è nato. É un lavoro molto duro perché ha poche pause e non esistono week end liberi o festività ma le soddisfazioni che derivano dal prendersi cura di questi animali sono immense. Le capre che, ad un occhio poco attento possono sembrare tutte uguali, per Filippo sono uniche e speciali e stupisce l’attaccamento e la familiarità che mostra con ognuna di loro; nel gruppo riconosce le sue preferite Arlecchina, Susy e Pimpinella. Nel controllare il gregge, Filippo ha degli aiutanti speciali due cani delle Alpi Apuane, Vespa e Birba, e Bianca pastore maremmano.

Il racconto del  momento del pascolo mi fa pensare ad un quadretto bucolico di vita quieta immersa nella natura tra lavoro e riposo.

 

Della montagna amo soprattutto la possibilità di spingere lo sguardo lontano verso l’orizzonte . Ad Antona il panorama si spinge da monti verso mare, dalle Alpi Apuane fino al Mar Tirreno, un panorama che fa sognare tra i colori  della natura ed il rumore degli animali nel bosco.

 

La giornata tipo del pastore

 

Oggi come ieri, questo lavoro è sempre molto faticoso e i momenti di riposo sono davvero pochi. Filippo, però,  ha la grande fortuna di essere supportato dai suoi genitori sia nella gestione dell’allevamento sia nella lavorazione dei prodotti alimentari nel laboratorio.
La sua giornata tipo inizia alle sei del mattino e termina la sera tra la stalla, la mungitura e la produzione in laboratorio dei prodotti caprini (latte, formaggi e yogurt).
Filippo non si ferma mai infatti riesce anche a ritagliarsi del tempo per realizzare delle collaborazioni innovative: la chef Megumi Shokuni, per esempio, con il formaggio caprino del Colle d’Antona, ha creato il “Nigiri e Hosomaki km 0”, un piatto speciale proposto per la prima volta in un noto ristorante apuano. Inoltre il latte di capra del Colle d’Antona è stato scelto per farne una prelibata e soffice mousse da una gelateria di Massa.

 

Il Pastore innovatore

 

Dopo aver fatto tanti anni di esperienza sul campo, due anni fa, Filippo ha sentito il desiderio di raccontare il suo lavoro ed i suoi prodotti sui social. Così ha frequentato un corso per imparare a muovere i primi passi in questo settore. Ha aperto una pagina aziendale su Facebook per racocntare le sue giornate al pascolo o in stalla con gli animali e far conoscere il borgo dove vive e lavora. L’amore per la sua terra e per il suo antico mestiere lo stimolano ogni giorno a comunicare in modo innovativo per portare avanti un mestiere tradizionale con l’aiuto degli strumenti digitali. Avete ma visto un pastore che ha sempre con sé cellulare, computer portatile e chiavetta usb per connettersi ad Internet anche nella stalla per tenere un’occhio sulle capre ed uno sui post dei suoi profili social? 🙂

 

Il Pastore poeta

 

In questo periodo storico un po’ particolare per tutti noi, Filippo ha iniziato a scrivere sulla carta delle riflessioni di vita che l’hanno avvicinato al mondo della poesia. Una nuova scoperta che lo riempie di entusiasmo perché ai tempi della scuola non è mai stato un grande amante della letteratura. Ha iniziato a comporre delle poesie lasciandosi ispirare da quello che succede nella sua vita rendendo le sue giornate meno faticose e piene di ispirazione.

A chi vuole intraprendere questo mestiere Filippo consiglia:

Cercate di capire prima di tutto se siete disposti al sacrificio e alle rinunce per scegliere il benessere degli animali e ricordate che alla base di questa scelta ci deve essere un forte legame con la propria terra ed i propri valori, il resto s’impara facendo!”.

Per me é stato davvero un grande piacere entrare in punta di piedi in questo mondo che tramanda un mestiere così tradizionale rivisto in maniera innovativa.
Un mondo che invito a scoprire con lo stupore dei bambini, che riescono a guardare tutto con curiosità imparando il rispetto per la natura e gli animali. Allora vi ho incuriosito, andrete ad Antona per assaggiare i prodotti di Filippo?

 

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